Storia degli scacchi
Origini ed evoluzione del gioco degli scacchi / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La nascita del gioco degli scacchi è incerta, la sua prima testimonianza scritta risale al VI secolo, quando vengono citati nel Kār-Nāmag,[1] racconto in prosa di epoca sasanide. Tuttavia è ritenuto unanimemente che siano nati in India attorno al VII secolo con il nome di caturaṅga, che a sua volta era l'evoluzione di un più antico gioco indiano. Dall'India si diffuse in Persia e a seguito della conquista islamica della Persia, gli scacchi furono adottati dal mondo islamico e successivamente si diffusero nell'Europa meridionale, per assumere la propria forma moderna attorno al XVI secolo.[2]
Nel 1851 si disputò a Londra il primo torneo internazionale di scacchi, e nel 1886 si svolse negli Stati Uniti il primo campionato del mondo ufficiale. Il XX secolo vide l'istituzione della Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE). Nel 1997 un supercomputer IBM sconfisse l'allora campione del mondo di scacchi Garri Kasparov, nella famosa partita Deep Blue contro Garri Kasparov, portando il gioco in un'era di dominazione dei computer. Da allora, l'analisi computerizzata (che ebbe origine negli anni settanta con i primi giochi di scacchi programmati sul mercato) contribuì a buona parte dello sviluppo nella teoria degli scacchi ed è divenuta una parte importante della preparazione in ambito agonistico e professionitico.
La successiva evoluzione nel XXI secolo rese l'uso dell'analisi computerizzata assai superiore all'abilità di gioco raggiungibile da chicchessia del genere umano. Divenne popolare anche il gioco in rete, apparso per la prima volta a metà degli anni novanta.