Stato di New York nella guerra di secessione americana
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Lo Stato di New York nella guerra di secessione americana ebbe una vasta influenza sulla politica nazionale, contribuì ampiamente a dare il proprio contributo nello sforzo bellico a favore dell'Unione e mantenne, grazie ai suoi numerosi quotidiani e periodici, una vasta copertura mediatica del conflitto indirizzando larghe porzioni dell'opinione pubblica.
New York fu lo Stato federato più popoloso durante la guerra civile, tanto da rifornire di truppe l'Union Army più di qualsiasi altro, oltre che a dare diversi comandanti e leader militati significativi[1].
L'"Empire State" - com'era allora denominato - rimase altresì politicamente diviso, con la presenza ad un certo momento di un significativo movimento facente capo al pacifismo, in particolar modo negli anni tra il 1862-63 e il 1864; ma fu anche una forte base per la raccolta di consensi dei Radical Republicans i quali reclamarono un trattamento che fosse il più duro possibile nei confronti degli "Stati ribelli", favorendone poi la suddivisione in distretti militari nel corso dell'Era della Ricostruzione.
New York fornì un elemento chiave dell'Amministrazione della presidenza di Abraham Lincoln, il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America William H. Seward, oltre a diverse altre voci importanti di Capitol Hill.
La stampa ed in generale i mass media statali, fortemente concentrati a New York, ebbero la capacità d'influenzare non solamente gli uomini pubblici e l'opinione generale della popolazione sull'andamento e la prosecuzione della situazione di belligeranza contro gli Stati Confederati d'America, ma aiutò anche a formare e a plasmare le scelte e molte delle decisioni intraprese. Tra i periodici più importanti vi furono The New York Times, il New York Tribune, Harper's Weekly, il giornale illustrato di Frank Leslie (il Frank Leslie's Illustrated Newspaper) ed altri.
L'illustratore e vignettista di origini tedesche americane Thomas Nast si rivelerà uno dei primi fumettisti politici operanti a tempo pieno[2].
Nei decenni immediatamente successivi alla conclusione del conflitto innumerevoli memoriali e monumenti vennero eretti praticamente tutto il territorio statale per commemorare reggimenti, unità militari terrestri, unità militari navali e ufficiali e generali dell'Unione specifici associati allo sforzo bellico. Diversi depositi di documenti, così come svariate società storiche, conservano archivi e collezioni di cimeli e manufatti.