Rosmunda
regina consorte dei Longobardi e regina consorte d'Italia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Rosmunda, talvolta anche Rosamunda (... – fl. 572), fu una nobildonna gepida, regina consorte dei Longobardi e regina consorte d'Italia come moglie di re Alboino.
Rosmunda | |
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Rosmunda costretta a bere dal teschio di suo padre, opera di Pietro della Vecchia, olio su tela, 93,5×102 cm, XVII secolo[1] | |
Regina consorte dei Longobardi e d'Italia | |
In carica | 567 – 572 |
Predecessore | Clodosvinta |
Successore | Teodolinda |
Morte | Ravenna (prob.), fl. 572 |
Padre | Cunimondo[2] |
Consorti | 1 Alboino[2] 2 Elmichi |
La sua fama si deve a un celeberrimo episodio che la vide orrendamente coinvolta. Infatti, dopo essere stata rapita e sposata da Alboino, secondo la tradizione fu costretta da quest'ultimo a bere direttamente dal teschio del suo stesso padre, da lui sconfitto e assassinato pochi anni prima.[2] Tale episodio riaccese il desiderio di vendetta e la spinse a partecipare (o comunque a non opporsi) alla congiura regicida contro il marito, ordita dall'amante Elmichi e favorita dai Bizantini.
La sua vita intrisa di passione, violenza e barbarie ha ispirato nei secoli, soprattutto durante il Romanticismo, varie opere poetiche e letterarie:[2] si ricordano in particolare le tragedie di Giovanni Rucellai (Rosmunda, 1516), di Vittorio Alfieri (Rosmunda, 1783), di Algernon Swinburne (Rosamond, 1860).[3]