Rivolta di Bobâlna
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La rivolta di Bobâlna (in romeno Răscoala de la Bobâlna), nota anche come rivolta contadina della Transilvania (in ungherese erdélyi parasztfelkelés) o rivolta contadina di Bábolna, fu una rivolta popolare scoppiata nei territori orientali del regno d'Ungheria nel 1437. I tumulti scoppiarono quando Giorgio Lépes, vescovo della Transilvania, pretese il pagamento delle decime ecclesiastiche, il cui versamento era stato sospeso negli anni precedenti a causa di una svalutazione temporanea della moneta. Lépes, in particolare, aveva intimato il versamento degli arretrati in un'unica somma quando le monete di valore più elevato furono nuovamente emesse. La maggioranza dei cittadini comuni non appariva in grado di pagare quanto richiesto, ma ciononostante il vescovo non rinunciò alla sua pretesa e applicò l'interdetto e altre sanzioni ecclesiastiche con l'obiettivo di riscuotere il pagamento.
Rivolta di Bobâlna | |||
---|---|---|---|
Data | giugno 1437 - gennaio 1438 | ||
Luogo | Transilvania settentrionale e Tiszántúl, regno d'Ungheria | ||
Esito | Vittoria degli aristocratici | ||
Schieramenti | |||
| |||
Comandanti | |||
| |||
Effettivi | |||
| |||
Voci di rivolte presenti su Wikipedia | |||
I contadini della Transilvania erano invero già indignati per l'aumento dei dazi e delle tasse in vigore dovute alla nobiltà e per l'introduzione di nuove gabelle promulgate durante i primi decenni del secolo. Il vescovo provò inoltre a riscuotere la decima dalla piccola nobiltà e dai valacchi ortodossi che si erano stabiliti nei terreni abbandonati dai contadini cattolici. Nella primavera del 1437, i cittadini comuni ungheresi e valacchi, perlopiù poveri originari di Kolozsvár (la moderna Cluj-Napoca, in Romania)[nota 1] e i piccoli nobili iniziarono a riunirsi sulla sommità piatta del monte Bábolna, vicino ad Alparét (Bobâlna) dove allestirono un accampamento fortificato. Il vescovo e suo fratello, Rolando Lépes, il vice del voivoda della Transilvania, radunarono le loro truppe per contrastare i ribelli. Anche il voivoda, i due conti dei siculi e molti aristocratici della Transilvania, si precipitarono sul posto per fornire assistenza.
I ribelli mandarono degli inviati al voivoda per informarlo delle loro rimostranze, ma i delegati furono catturati e giustiziati. Il voivoda invase l'accampamento nemico, dovendo però ritirarsi quando i contadini resistettero con successo e addirittura effettuarono un contrattacco, durante il quale molti nobili perirono. Per impedire ai ribelli di continuare la guerra, il vescovo e i principali esponenti della nobiltà avviarono delle trattative con gli inviati dei ribelli. Si giunse infine a un compromesso il 6 luglio nell'Abbazia di Kolozsmonostor. L'accordo ridusse l'importo della decima della metà, abolì la nona (un'imposta versata alla nobiltà), garantì il diritto di libera circolazione dei contadini e li autorizzò a tenere un'assemblea annuale per garantire il rispetto dell'accordo.
I nobili, i conti dei siculi e i delegati delle signorie sassoni conclusero una «unione fraterna» contro i loro nemici a Kápolna (Căpâlna). I contadini ribelli lasciarono il loro accampamento e si diressero verso Dés (Dej). A seguito di una battaglia avvenuta vicino alla città, il 6 ottobre le parti conclusero un nuovo accordo che prevedeva un aumento dell'affitto dovuto dai contadini ai proprietari terrieri. Poco dopo, gli insorti invasero l'abbazia di Kolozsmonostor e si impossessarono di Kolozsvár e Nagyenyed (Aiud). Gli eserciti congiunti del voivoda di Transilvania, dei conti dei siculi e dei seggi sassoni costrinsero i rivoltosi alla resa nel gennaio 1438. I capi della rivolta furono giustiziati e altri insorti furono mutilati durante l'assemblea dei rappresentanti dei Tre Nazioni della Transilvania nel mese di febbraio.