Questione tedesca
problema politico del XIX secolo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
La questione tedesca fu un dibattito nel XIX secolo, soprattutto durante le rivoluzioni del 1848, sul modo migliore per raggiungere un'unificazione di tutte o della maggior parte delle terre abitate dai tedeschi.[1] Dal 1815 al 1866 esistettero circa 37 stati indipendenti di lingua tedesca all'interno della Confederazione germanica. La Großdeutsche Lösung ("Soluzione della Grande Germania") favoriva l'unificazione di tutti i popoli di lingua tedesca sotto un unico stato ed era promossa dall'Impero austriaco e dai suoi sostenitori. La Kleindeutsche Lösung ("Soluzione della Piccola Germania") tendeva ad unificare soltanto gli stati della Germania settentrionale e non includeva alcuna parte dell'Austria (né le sue aree abitate dai tedeschi, né le sue aree in cui predominavano altri gruppi etnici); questa proposta era favorita dal Regno di Prussia.
Le soluzioni sono indicate anche con i nomi degli stati che si proponevano di creare: Kleindeutschland e Großdeutschland ("Piccola Germania" e "Grande Germania"). Entrambi i movimenti facevano parte di un crescente nazionalismo tedesco che si può rapportare a simili tentativi contemporanei di creare uno stato nazionale unificato di popoli che condividevano un'etnia e una lingua comuni, come l'Unità d'Italia da parte di Casa Savoia e la Rivoluzione serba.
Durante la Guerra fredda, il termine fu riproposto per riferirsi alle questioni relative alla divisione e riunificazione della Germania.[2]