Pasta campana
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La pasta campana è un alimento a base di semola di grano duro e acqua delle falde locali, essiccata e prodotta secondo le tradizioni sviluppate in Campania nel corso dei secoli. La regione, insieme alla Sicilia e alla città di Genova, è stata l'artefice della capillare diffusione della pasta secca in Italia,[1][2] tanto da far affibbiare ai suoi abitanti il soprannome di "mangiamaccheroni".
Pasta campana | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Campania |
Diffusione | regionale, nazionale |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Settore | pasta |
Ingredienti principali | semola di grano duro, acqua della falda acquifera locale |
In Campania, molti produttori storici di pasta secca si concentrano nella città di Gragnano, centro noto anche per la produzione dell'IGP denominata Pasta di Gragnano.[3] In passato furono molto importanti per la produzione della pasta anche i comuni di Torre Annunziata e Cicciano. Significative, in quanto a produzione di pasta, sono anche le province campane di Benevento, Avellino (con la zona della valle dell'Ufita), Caserta (in particolare l'area industriale di Marcianise e Capodrise) e Salerno, annoverando quest'ultima sia pastifici di pasta fresca (soprattutto nella zona dell'agro nocerino-sarnese e della valle dell'Irno) che ben 21 pastifici di pasta secca nella sola area del Cilento e del Vallo di Diano.[4][5]
Un'altra zona nella quale, in passato, sono stati presenti molti pastifici, è quella dell'alta Terra di Lavoro, oggi compresa nella regione politica del Lazio ma storicamente e culturalmente campana.