Papato franco
termine storiografico per indicare il periodo di influenza esercitata sul Papato dai sovrani franchi (756-857) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il papato franco fu un periodo della storia del papato, durato dal 756 all'855, nel quale i papi si spostarono dall'orbita di influenza dell'Impero bizantino a quella dei re dei Franchi. Pipino il Breve (751-768), Carlo Magno (768-814) (co-reggente con suo fratello Carlomanno I fino al 771) e Ludovico il Pio (814-840) ebbero una notevole influenza nella selezione e nelle politiche dei papi. La "Donazione di Pipino" (756) sancì un nuovo periodo di governo papale nell'Italia centrale, che diverrà noto come Stato Pontificio.
Questo cambiamento fu innescato dalla conquista Longobarda dell'Esarcato di Ravenna, rafforzato dal trionfo dei Franchi sui Longobardi, e terminò con la frammentazione del Regno dei Franchi in Francia Occidentalis, Francia Media e Francia Orientalis . Lotario I continuò a governare la Francia Media, comprendente gran parte della penisola italiana, dall'843 all'855.
Questo periodo fu "un momento critico nella trasformazione di Roma da antica capitale a potente sede episcopale a capitale di un nuovo stato".[1] Il periodo fu caratterizzato da "battaglie tra Franchi, Longobardi e Romani per il controllo della penisola italiana e per l'autorità suprema all'interno della cristianità".[2]