Massacro della Galizia
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Con il termine massacro della Galizia[1] (in polacco noto anche come Rabacja galicyjska, "insurrezione della Galizia", oppure Rivolta dei contadini del 1846[2] o ancora Rivolta di Szela[3]) ci si riferisce ad una rivolta di contadini impoveriti avvenuta nel 1846 in Galizia, Polonia. L'esito fu la soppressione delle rivolte indipendentiste di Cracovia e il massacro della nobiltà polacca (szlachta) in quella regione che fu poi inglobata nell'impero austriaco.[4] Tale insurrezione, perdurata da febbraio a marzo 1846, coinvolse principalmente la città di Tarnów.[5]
Tema centrale degli scontri fu la lotta contro la servitù e l'oppressione che i cittadini più poveri subivano da parte dei proprietari terrieri.[6] Nel corso dei mesi morirono almeno mille aristocratici e furono distrutti circa 500 manieri.[5][7] Ciò andò a beneficio degli austriaci, in quanto un indebolimento dell'aristocrazia polacca (largamente nazionalista) stroncò i tentativi di sommosse popolari pro-indipendenza della Polonia dall'Austria.[5]