Leonard v. Pepsico
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Il processo noto come Leonard v. Pepsico, Inc., conosciuto anche come Pepsi Points Case, ossia il "caso dei punti Pepsi", è stato un processo celebrato nel 1999 presso la corte distrettuale per il distretto meridionale di New York (in inglese: United States District Court for the Southern District of New York) in cui il querelante, John Leonard, ha citato in giudizio la multinazionale PepsiCo, Inc. nel tentativo di ottenere un riscatto per i 7 000 000 di "punti Pepsi" relativi alla campagna promozionale "Drink Pepsi get stuff!" da lui raccolti. Stando a una dichiarazione presente in una pubblicità della campagna promozionale, dichiarazione che l'azienda aveva inteso come del tutto umoristica, la raccolta di 7 000 000 di "punti Pepsi" avrebbe dato diritto a ricevere un jet McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II, del valore, al tempo, di 33,8 milioni di dollari.[1]
(EN) Leonard v. Pepsico, Inc. (IT) Leonard contro Pepsico, Inc. | |
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Tribunale | Corte distrettuale per il Distretto Meridionale dello Stato di New York |
Caso | 88 F. Supp. 2d 116 (1999) |
Nome completo | (EN) John D.R. Leonard v. Pepsico, Inc. (IT) John D.R. Leonard contro Pepsico, Inc. |
Sentenza | 5 agosto 1999; 24 anni fa |
Giudici | Kimba Wood |
Opinione del caso | |
La pubblicità della Pepsi con l’aereo da combattimento militare non costituisce un'offerta ai sensi dello Statuto dei contratti poiché, sebbene potesse rientrare nelle disposizioni dello Statuto in merito alle frodi contrattuali, l’assenza di un accordo scritto fra le parti ne ha precluso l’applicabilità, già compromessa dall’implicita irrealtà della pubblicità, a cui “nessuna persona ragionevole avrebbe potuto credere”, e classificando quindi il tutto come una “montatura pubblicitaria”. Ciò è stato accentuato specialmente dall’evidente improbabilità del giovane a poter essere un pilota senza alcun vincolo, il suo atteggiamento spensierato nei confronti delle difficoltà operative ed il pericolo che l’aereo stesso avrebbe comportato, così come l’effettiva impossibilità sul piano reale di ottenere una zona di sosta sicura in un’area urbana. Infine, le capacità combattive dell’aereo, mai rimosse, ma anzi particolarmente evidenti, lo avrebbero reso impossibile da cedere ad un civile per via di rischi legati alla sicurezza nazionale. Riaffermato in sede di appello presso la Corte per il Secondo Circuito. |