Iperplasia prostatica benigna
condizione clinica in cui vi è un ingrossamento della prostata / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'iperplasia prostatica benigna (IPB o BPH, benign prostatic hyperplasia), conosciuta anche come adenoma prostatico o, impropriamente, come ipertrofia prostatica[1], è una condizione caratterizzata dall'aumento di volume della ghiandola prostatica (BEP, benign enlargement of the prostate). Non è una neoplasia maligna.
Iperplasia prostatica benigna | |
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Il disegno mostra una prostata di dimensioni normali e una iperplasica | |
Specialità | urologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 600 |
ICD-10 | N40 |
OMIM | 600082 |
MeSH | D011470 |
MedlinePlus | 000381 |
eMedicine | 437359 |
L'aumento di volume infatti non è dovuto a una ipertrofia (quindi il nome "ipertrofia prostatica" sta andando in disuso), ma a una iperplasia della componente parenchimale e stromale della ghiandola.[2] Anche se entrambe le condizioni comportano un aumento volumetrico globale, il termine ipertrofia indica l'aumento di volume delle singole cellule componenti un organo, che mantengono invariato il loro numero, mentre iperplasia indica l'aumento del numero delle cellule. In questo caso l'aumento del numero delle cellule ha luogo nella zona centrale della prostata, che si trova a contatto con l'uretra prostatica, o nelle ghiandole periuretrali e nella zona di transizione.
Inizia generalmente con lo sviluppo di noduli microscopici (quadro dell'iperplasia nodulare)[2] costituiti principalmente da elementi stromali e parenchimali, che col passare degli anni, aumentando in numero e dimensioni, comprimono e distorcono l'uretra prostatica producendo un'ostruzione che ostacola la fuoriuscita dell'urina.