Il giudaismo nella musica
Saggio socio-musicale di Richard Wagner / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il giudaismo nella musica, tradotto più raramente anche come L'ebraismo nella musica (in tedesco Das Judenthum in der Musik), è un saggio del compositore Richard Wagner. Esso critica l'influenza degli ebrei e la loro "essenza" sulla cultura ebraica.[1]
Il Giudaismo nella musica | |
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Titolo originale | Das Judenthum in der Musik |
Frontespizio della seconda edizione del saggio, pubblicato nel 1869 | |
Autore | Richard Wagner sotto lo pseudonimo di K. Freigedank |
1ª ed. originale | 1850 |
Genere | saggio |
Lingua originale | tedesco |
Nel saggio il compositore sostiene che gli ebrei si siano infiltrati nell’industria musicale non grazie alle loro capacità artistiche, ma a causa del loro controllo sulle risorse finanziarie. In particolare discute la musica dei compositori ebrei Felix Mendelssohn e Giacomo Meyerbeer, riconoscendone la competenza tecnica ma criticandola perché priva di genuina passione artistica. Secondo Wagner l'arte autentica affonda le sue radici nell'immersione nella vita organica di una cultura, e gli ebrei, indicati come estranei a questa cultura, sono capaci solo di apportare contributi artificiali o superficiali. Critica inoltre il talento artistico degli ebrei.
Fu pubblicato per la prima volta sotto pseudonimo con il nome di "K. Freigedank" nella Neue Zeitschrift für Musik di Lipsia nel settembre del 1850. Fu ripubblicato nel 1869, questa volta con il nome di Wagner, con commenti estesi sullo scopo della pubblicazione originale, sulla risposta e sul presunto impatto negativo sulla musica, su Wagner e sulla carriera del suo socio.