Historia de rebus gestis Frederici II imperatoris
cronaca medievale di epoca sveva, adespota e anepigrafe / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Historia de rebus gestis Frederici II imperatoris eiusque filiorum Conradi et Manfredi Apuliae et Siciliae regum ab anno MCCX usque ad MCCLVIII è il titolo attribuito dal Muratori a un'importante cronaca medievale di epoca sveva, adespota e anepigrafe.
Historia de rebus gestis Frederici II imperatoris | |
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Federico II dal De arte venandi cum avibus, Ms. Biblioteca Vaticana, Pal. Lat. 1071 | |
Autore | Anonimo funzionario di corte |
1ª ed. originale | XIII secolo |
1ª ed. italiana | 1662 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storico |
Lingua originale | latino |
Ambientazione | Medioevo, 1210-1258 |
Personaggi | Corrado IV, Manfredi di Sicilia |
Protagonisti | Federico II di Svevia |
La copertura temporale della Historia riguarda gli anni che vanno dal 1210 fino al 1258, quando nel Sud Italia si avvicendarono le figure dell'imperatore Federico II e dei suoi figli Corrado e Manfredi. Nonostante il titolo, l'opera si focalizza soprattutto sulla vita e sulla figura di Manfredi.
Il suo autore rimane ancora sconosciuto, sebbene numerose ipotesi siano state avanzate al riguardo: quello che appare certo è che la Historia fu scritta da persona molto vicina a Manfredi, probabilmente un notaio della corte sveva, che informò la sua narrazione alla necessità politica di legittimare l'erede svevo agli occhi del papa e nei confronti del celebre padre.
L'opera è nota da diversi codici, il più antico dei quali è il manoscritto quattrocentesco conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli (IX.C24)[1][2]: nonostante gli sia imputabile una generale scorrettezza, il codice napoletano è considerato il testimone più autorevole della Historia[1], in posizione particolare rispetto a tutti gli altri codici che «sembrano dipendere, direttamente o indirettamente», da quello napoletano[2].