Guerra del Cenepa
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La guerra del Cenepa, o conflitto dell'Alto Cenepa, fu un conflitto militare occorso tra le forze armate del Perù e dell'Ecuador, tra il 26 gennaio e il 28 febbraio del 1995, quando venne cessato il fuoco dopo alcuni giorni dall'accordo di Montevideo[17]. Non ci fu una dichiarazione formale di guerra tra i due paesi, e lo scontro non si diffuse lungo tutto il confine comune. Le operazioni militari avvennero in un territorio dal confine indefinito, nel bacino del fiume Cenepa, nella foresta amazzonica.
Guerra del Cenepa | |||
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Mappa del bacino del cenepa, teatro degli scontri | |||
Data | 26 gennaio - 28 febbraio 1995 | ||
Luogo | Lato orientale della Cordigliera del Condor, nel bacino del fiume Cenepa | ||
Esito | Entrambi i paesi rivendicarono la vittoria[1][2][3][4][5][6][7] I paesi garanti risolvono la demarcazione del confine rimarrebbe la stessa che ha stabilito il "Protocolo de Río de Janeiro" 1942 si conclude la demarcazione di 78 chilometri quadrati di confine.[8][9] +Il conflitto si conclude il 28 marzo 1995 con la firma della dichiarazione di " reiterazione dell'impegno di effettuare un cessate il fuoco immediato ed efficace ", dopo i paesi garanti stabilire una zona demilitarizzata .[10] + Nel 1998 , la chiusura delle frontiere è stato firmato nel Acta de Brasilia. + Tiwinza è riconosciuto come appartenente al Perù. + Ecuador ottiene 1 km² Tiwinza come " proprietà privata" senza sovranità e solo per le celebrazioni.[11] + Ecuador accetta il diritto di libera navigazione sul Rio delle Amazzoni , stabilita nel Protocolo de Río de Janeiro. | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Perdite | |||
120-500[13][16] | |||
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Le due nazioni avevano firmato il protocollo di Rio de Janeiro il 29 gennaio 1942, che sanciva la pace tra i due paesi dopo la guerra ecuadoriano-peruviana del 1941, che riguardava anche in quel caso i confini comuni tra i due stati[18]. Tuttavia, l'Ecuador nel 1960 dichiarò nullo quel trattato perché in disaccordo riguardo alle aree del Cenepa e del Paquisha[19]. In particolare, i problemi riguardanti il precedente Protocollo di Rio riguardavano l'assenza dello spartiacque tra i fiumi Zamora e Santiago, l'accesso libero e sovrano dell'Ecuador al tratto Rio Marañón-Rio delle Amazzoni. Inoltre, esistevano divergenze riguardo alle zone del Cucumaza Bumbuisa, del Yaupi Santiago e del Güepí Lagartococha.
Il conflitto fu risolto con l'intervento diplomatico di Argentina, Cile, Brasile e Stati Uniti, paesi garanti in occasione del protocollo di Rio de Janeiro, che aprirono la strada ai negoziati tra i due paesi, conclusosi definitivamente il 26 ottobre 1998 con la firma dell'Acta Di Brasilia da parte del presidente ecuadoriano Mahuad e di quello peruviano Fujimori[20]. Nell'atto di Brasilia, sia il Perù che l'Ecuador accettarono la demarcazione completa dei confini, non completamente definiti nel trattato del 1942, mettendo fine a una delle più lunghe dispute territoriali dell'Emisfero occidentale[21].