Gottlob Berger
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Gottlob Christian Berger (Gerstetten, 16 luglio 1896 – Gerstetten, 5 gennaio 1975) è stato un generale tedesco, SS-Obergruppenführer (generale di corpo d'armata) e anche a capo dello SS-Hauptamt, l'ufficio responsabile per il comando centrale delle Schutzstaffel. In seguito fu giudicato come criminale di guerra e passò 6 anni in carcere.
Gottlob Christian Berger | |
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Soprannome | "Lode a Dio" "Duca di Svevia" "Onnipotente Gottlob" |
Nascita | Gerstetten, 16 luglio 1896 |
Morte | Gerstetten, 5 gennaio 1975 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero tedesco Repubblica di Weimar Germania nazista |
Forza armata | Deutsches Heer Sturmabteilung Schutzstaffel Waffen-SS |
Anni di servizio | 1914 - 1945 |
Grado | SS-Obergruppenführer |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Comandante di | SS-Hauptamt |
Decorazioni | Onorificenze |
fonti nel corpo del testo | |
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Durante la prima guerra mondiale, fu ferito quattro volte e gli fu conferita la Croce di Ferro di I classe. Dopo la guerra fu posto a capo della milizia Einwohnerwehr del Württemberg settentrionale. Alla fine degli anni '20 si unì al partito nazista e nel 1931 divenne membro delle Sturmabteilung (SA). Si scontrò con altri gli leader delle SA e si unì alle Allgemeine-SS nel 1936.
Nel 1938 fu nominato capo dell'ufficio di reclutamento dell'Ufficio centrale delle SS (SS-HA) e l'anno successivo ne ottenne il comando. Fu l'ispiratore delle Waffen-SS, ne implementò le strutture e le politiche di reclutamento e in seguito estese il reclutamento delle Waffen-SS ai popoli che non riflettevano in alcun modo le idee di "purezza razziale" di Himmler. Sostenne costantemente una maggiore formazione ideologica per le Waffen-SS, pur non considerando corretta l'ideologia delle SS come sostituto della religione. Protesse il suo amico Oskar Dirlewanger che in seguito pose al comando dell'SS-Sonderkommando Dirlewanger.
Berger si scontrò spesso con gli alti ufficiali della Wehrmacht e anche delle Waffen-SS per i suoi metodi usati nel reclutamento, ma approfittò delle opportunità che gli si presentavano di volta in volta per accrescere numericamente le Waffen-SS riuscendo ad arrivare a 38 divisioni entro la fine della guerra. Ricoprì diversi ruoli nelle ultime fasi della guerra, pur continuando a essere il capo dello SS-HA. Al Ministero del Reich per i Territori occupati dell'Est propose l'operazione Heuaktion. In risposta alla rivolta slovacca dell'agosto 1944, Berger fu nominato comandante militare in Slovacchia, ancora in carica durante l'iniziale fallimento della repressione. Il mese successivo fu nominato capo di stato maggiore della milizia Volkssturm e capo dei campi di prigionia. Negli ultimi mesi della guerra comandò le forze tedesche sulle Alpi bavaresi, incluse alcune unità delle Waffen-SS che aveva contribuito a reclutare. Si arrese alle truppe statunitensi vicino a Berchtesgaden e quindi arrestato, processato e condannato nel processo ai ministri per crimini di guerra a 25 anni di reclusione, pena ridotta prima a 10 anni e poi rilasciato dopo averne scontati sei e mezzo. Dopo il rilascio sostenne la riabilitazione delle Waffen-SS e lavorò in diverse aziende manifatturiere. Morì nella sua città natale nel 1975.
Fu descritto come un uomo turbolento e cinico, "uno dei luogotenenti di Himmler più competenti e fidati in tempo di guerra", fu anche un ardente antisemita e un manipolatore burocratico abile e senza scrupoli. Grazie alle sue capacità organizzative e di reclutamento, Berger fu mantenuto a capo dello SS-HA per tutta la durata della guerra.