Fabrizio De André
cantautore italiano (1940-1999) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Fabrizio Cristiano De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano.
Fabrizio De André | |
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Fabrizio De André nel 1977 | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Musica d'autore[1][2][3] |
Periodo di attività musicale | 1961 – 1998 |
Strumento | voce, chitarra, mandolino, bouzouki, banjo[4], armonica a bocca[5] |
Etichetta | Karim Bluebell Records Liberty Produttori Associati Dischi Ricordi |
Album pubblicati | 41 |
Studio | 14 |
Live | 7 |
Colonne sonore | 1 |
Raccolte | 19 |
Opere audiovisive | 2 |
Sito ufficiale | |
Considerato uno dei maggiori cantautori italiani,[6][7][8][9] è conosciuto anche con l'appellativo di Faber che gli dette l'amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome,[10] e talvolta come "il cantautore degli emarginati" o il "poeta degli sconfitti".[11][12]
In quasi quarant'anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molte sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e alcune per il loro valore poetico sono state accolte da antologie scolastiche già dai primi anni settanta.[13][14] I testi hanno meritato a De André l'elogio del poeta Mario Luzi.[15]
Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.[16] È l'artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco. Nel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera.[17] La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e scuole.[18]
Di idee anarchiche e pacifiste,[19] è stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure.[20][21][22] Ha affrontato inoltre, in misura minore e differente, altri idiomi,[23] come il gallurese[24] e il napoletano.[25] Durante la sua carriera ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale e culturale italiana, tra cui Elvio Monti, Gian Piero Reverberi, i New Trolls, Mina, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, la Premiata Forneria Marconi, i Tazenda, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori.[26]