Cedant arma togae
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Cedant arma togae è una frase latina, e precisamente una citazione del primo emistichio di un verso esametro di Cicerone (Cedant arma togae, concedat laurea laudi) contenuto nel 3° libro del suo poema De consulatu suo, di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti.[1] Letteralmente, il verso significa: «Le armi si ritirino davanti alla toga [del magistrato] e la corona d'alloro [ossia il trionfo militare] ceda di fronte al merito [cioè alla gloria civile]».
Il verso è evidentemente autocelebrativo, giacché la toga rappresenta il magistrato togatus, estraneo ad ambizioni di prestigio militare, le cui uniche ma formidabili armi sono il diritto e la parola; rappresenta cioè Cicerone stesso e tutto il senso della sua carriera politica, che si svolse in un periodo travagliato di crisi della repubblica e di violenze armate.
Oggi l'espressione, fuori del suo contesto originario e pressoché sempre nella forma abbreviata, è usata per esprimere l'auspicio che il governo militare ceda il posto a quello civile, la forza delle armi a quella dei magistrati e delle leggi, la guerra alla diplomazia e alla pace; più in generale, la forza e la violenza siano subordinate al diritto e alla discussione civile.