Autobiografia di Malcolm X
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L'Autobiografia di Malcolm X fu pubblicata nel 1965 grazie alla collaborazione tra l'attivista dei diritti umani Malcolm X e il giornalista Alex Haley. Haley fu il coautore del volume, basato su una serie di approfondite interviste che questi svolse tra il 1963 e l'assassinio di Malcolm X.
Autobiografia di Malcolm X | |
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Titolo originale | The Autobiography of Malcolm X |
Autore | Malcolm X e Alex Haley |
1ª ed. originale | 1965 |
Genere | autobiografia |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Stati Uniti, Egitto, 1925-1965 |
Protagonisti | Malcolm X |
L'Autobiografia è la storia di una conversione spirituale che presenta la filosofia di Malcolm X, basata sull'orgoglio nero, il nazionalismo nero e il panafricanismo. Dopo l'uccisione del leader, Haley scrisse l'epilogo del libro,[1] narrando il loro lavoro di collaborazione e gli eventi che portarono alla morte di Malcolm X.
Mentre Malcolm X e gli studiosi nel periodo successivo alla pubblicazione del libro consideravano Haley un ghostwriter, i critici moderni lo definiscono un collaboratore essenziale. Secondo loro avrebbe infatti volutamente evitato di introdurre il suo punto di vista per permettere a Malcolm X di rivolgersi direttamente ai lettori. Haley ha influenzato alcune delle scelte letterarie di Malcolm X. Per esempio Malcolm X abbandonò la Nation of Islam mentre stava lavorando al libro con Haley. Invece di riscrivere i capitoli precedenti sotto forma di critica nei confronti dell'organizzazione da cui Malcolm X era stato espulso, Haley lo convinse ad adottare uno stile di "suspense e dramma". Secondo Manning Marable, "Haley era particolarmente preoccupato di quello che lui considerava l'antisemitismo di Malcolm X" e riscrisse del materiale per eliminarlo.[2]
Quando l'Autobiografia fu pubblicata, il recensore del New York Times la descrisse come "un libro brillante, pieno di sofferenza, importante". Nel 1967 lo storico John William Ward sostenne che sarebbe diventato un classico delle autobiografie statunitensi. Nel 1998 il Time nominò l'Autobiografia di Malcolm X uno dei dieci libri non di fantasia che meritano una "lettura obbligatoria". James Baldwin e Arnold Perl realizzarono una sceneggiatura basata sul libro; il loro lavoro fu utilizzato per il film del 1992 Malcolm X di Spike Lee.