Augusto Roa Bastos
scrittore paraguaiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Augusto Roa Bastos (Asunción, 13 giugno 1917 – Asunción, 26 aprile 2005) è stato uno scrittore paraguaiano. Autore di romanzi, racconti, poesie, drammi teatrali e sceneggiature cinematografiche, è considerato tra i grandi maestri della letteratura latinoamericana[1] e una figura fondamentale della narrativa contemporanea.[2] In gioventù partecipò alla guerra del Chaco, la cui esperienza lo segnò profondamente nelle idee; in seguito lavorò come giornalista, autore cinematografico e docente. La sua fama è dovuta principalmente al complesso romanzo Yo, el supremo (Io il supremo), un racconto sulla dittatura e sulla reazione del popolo, incentrato sulla figura di José Gaspar Rodríguez de Francia, il dittatore che incarnò il potere assoluto in Paraguay tra il 1814 e il 1840.
La vita stessa di Roa Bastos dovette confrontarsi con diversi regimi militari di carattere dittatoriale. Nel 1947 lo scrittore fuggì in Argentina a causa della repressione attuata dal governo paraguaiano e, per motivi simili, nel 1976 fu costretto ad abbandonare Buenos Aires e rifugiarsi in Francia. Anche se la maggior parte delle sue opere fu scritta in esilio, Roa Bastos non smise mai di trattare nei suoi lavori le istanze storiche e sociali oltre che i miti e i simboli della sua terra natale;[3] la sua stessa scrittura è a volte fortemente impregnata di termini guaraní,[4] la seconda lingua ufficiale del Paraguay. Lo scrittore è in genere considerato tra i maggiori esponenti della corrente del realismo magico.[5]
Ad Augusto Roa Bastos fu assegnato nel 1989 il Premio Miguel de Cervantes, attribuito dal Ministero dell'Educazione, della Cultura e dello Sport spagnolo per onorare un autore di opere letterarie in lingua spagnola il cui contributo sia stato particolarmente rilevante per la cultura ispanica.