Aggressione con acido
forma di violenza premeditata consistente nel gettare una sostanza corrosiva sul corpo di un'altra persona / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'aggressione con acido, conosciuta anche come vitriolage,[1] è una forma di violenza premeditata[2] consistente nel gettare una sostanza corrosiva sul corpo di un'altra persona con l'intento di sfigurarla, mutilarla, torturarla o ucciderla[3].
I responsabili di quest'atto gettano solitamente l'acido sul volto delle loro vittime, bruciando così fino a danneggiare gravemente i tessuti della pelle, spesso addirittura fino ad esporne le ossa e talvolta sciogliendole[4]: i tipi più comuni di sostanze utilizzate a tal scopo sono l'acido solforico, l'acido nitrico e l'acido cloridrico[5].
Le conseguenze a lungo termine di queste aggressioni possono includere la cecità, così come ampie cicatrici permanenti sul viso e sopra tutto il corpo[6][7][8]; col risultato effettivo di danneggiare stabilmente l'esistenza futura della vittima, con gravi difficoltà sociali, psicologiche ed economiche associate conseguenti[3].
Secondo i ricercatori e gli attivisti per i diritti umani e contro la violenza contro le donne i paesi più tipicamente associati all'attacco con acido con l'intento di sfigurare includono il Bangladesh, l'India, il Pakistan, la Cambogia, ma anche Vietnam, Laos, Hong Kong e poi Cina, Kenya, Sudafrica, Uganda ed Etiopia; tra le comunità di immigrati asiatici e/o africani vari casi sono stati registrati anche nel Regno Unito[5]. Infine alcuni gravi episodi si sono verificati anche in Afghanistan[9][10][11][12], Iran[13] ed altri paesi della regione.