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René Jean-Marie-Joseph Guénon (Blois, 15 novembre 1886 – Il Cairo, 7 gennaio 1951) è stato uno scrittore ed esoterista francese.
«Quando l’uomo conosce se stesso nella sua essenza profonda, ossia nel centro del proprio essere, allora conosce il suo Signore. E conoscendo il suo Signore, conosce al tempo stesso tutte le cose, che vengono da Lui e a Lui ritornano. Conosce tutte le cose nella suprema unità del Principio divino, fuori del quale, secondo le parole di Mohyiddîn ibn ‘Arabî, “non c'è assolutamente niente che esista”, perché niente può essere fuori dell’Infinito.»
(René Guénon, Conosci te stesso, maggio 1931, ora in Il Demiurgo e altri saggi, Adelphi, Milano 2007, p. 83)
«Tutto ciò che è, sotto qualsiasi modalità si trovi, avendo il suo principio nell’Intelletto divino, traduce o rappresenta questo principio secondo la sua maniera e secondo il suo ordine d’esistenza; e, così, da un ordine all’altro, tutte le cose si concatenano e si corrispondono per concorrere all’armonia universale e totale, che è come un riflesso dell’Unità divina stessa.»
(René Guénon, Il Verbo e il Simbolo, gennaio 1926, ora in Simboli della Scienza sacra, Adelphi, Milano 1975, p. 22)
«Del resto c’è in ogni certezza qualcosa di incomunicabile; nessuno può arrivare realmente a una qualsiasi conoscenza se non mediante uno sforzo strettamente personale, e tutto quel che un altro può fare è fornire l’occasione e indicare i mezzi per giungervi. È questa la ragione per cui sarebbe vano pretendere, in campo puramente intellettuale, di imporre una convinzione qualsivoglia; l’argomentazione migliore non potrebbe, a tal riguardo, sostituirsi alla conoscenza diretta ed effettiva.»
(René Guénon, La Metafisica orientale, Luni Editrice, Milano 1998, p. 16)
La sua opera, concepita a partire da una ridefinizione in senso tradizionale della nozione di metafisica, intesa come «conoscenza dei princìpi di ordine universale» da cui tutto procede[1], non si presenta, nelle intenzioni dell'autore, come un sistema filosofico basato sul sincretismo[2] o come la formalizzazione di un pensiero neospiritualistico, ma è volta all’esposizione di alcuni aspetti delle cosiddette «forme tradizionali» (Taoismo, Induismo, Islam, Ebraismo, Cristianesimo, Ermetismo, Libera Muratoria, Compagnonaggio, ecc.), intese come differenti espressioni del sacro[3], funzionali allo sviluppo delle possibilità di realizzazione spirituale dell'essere umano.
Guénon non ha mai rivendicato, per se stesso, altra funzione se non quella di aver cercato di esporre, nei limiti del linguaggio ordinario, le idee veicolate nel simbolismo, nella ritualità e nella metodologia operativa di tali «forme tradizionali»[4], o vie di perfezionamento spirituale, stante la natura essenzialmente «non individuale» di esse[5], e considerata la loro conoscibilità effettiva per il tramite esclusivo di una facoltà «diretta e immediata», l’intuizione intellettuale, anch’essa di ordine non individuale, e trascendente qualsiasi dialettica[6].
L’opera di Guénon consta di ventisette titoli, dieci dei quali editi dopo la morte dell’autore raccogliendo scritti apparsi in precedenza sotto forma di articoli e recensioni. Prevalentemente scritti in francese, tali lavori sono stati tradotti e costantemente ripubblicati in oltre venti lingue, esercitando una notevole influenza, a partire dalla seconda metà del Novecento, soprattutto nella precisazione dei concetti di esoterismo e Tradizione.