Storia delle Svalbard
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La storia delle Svalbard l'arcipelago polare delle Isole Svalbard fu il primo ad essere scoperto da Willem Barentsz nel 1596, anche se probabilmente i primi a giungervi furono i Pomory o i Norici.
La pesca delle balene ebbe inizio nell'area nel 1611, dominata da compagnie inglesi e olandesi, anche se altri paesi parteciparono alle battute. All'epoca non vi era ancora alcun accordo internazionale sulla sovranità delle isole. Stazioni baleniere, la cui più grande era posta a Smeerenburg, vennero costruite nel XVII secolo, ma gradualmente tale attività andò cessando. La caccia sino al XIX secolo fu ad ogni modo dominata dai Pomory prima e dai norvegesi poi.
Le prime esplorazioni vennero condotte per ricercare nuove aree di pesca delle balene, ma dal XVIII secolo ebbero luogo anche alcune spedizioni scientifiche. Dapprima generiche, a partire dal XIX secolo si focalizzarono sempre più sull'interno dell'arcipelago. I più importanti esploratori scientifici di quest'epoca furono Baltazar Mathias Keilhau, Adolf Erik Nordenskiöld e Martin Conway. Le operazioni minerarie ebbero inizio nel 1906 con la fondazione di Longyearbyen e dagli anni venti insediamenti minerari permanenti vennero fondati a Barentsburg, Grumant, Pyramiden, Svea e Ny-Ålesund. Il Trattato delle Svalbard che entrò in vigore nel 1925, garantì la sovranità dell'arcipelago alla Norvegia, ma proibì in loco "attività guerresche" stabilendo per tutti i firmatari il libero diritto minerario. Questo eliminò lo status di mare liberum sulle isole, cambiando anche il nome dell'arcipelago da Spitsbergen a Svalbard.
Durante la seconda guerra mondiale, gli insediamenti vennero dapprima evacuati e poi bombardati dalla Kriegsmarine, ma vennero ricostruiti dopo la guerra. Durante la Guerra Fredda aumentarono le tensioni tra la Norvegia e l'Unione Sovietica, in particolare per la costruzione di un aeroporto locale. L'attività di escavazione petrolifera fu limitata e dal 1973 più della metà dell'arcipelago venne tutelata con la costituzione di un parco naturalistico. A partire dagli anni settanta ebbe inizio un processo di "normalizzazione" nella comunità locale. Arktikugol chiuse Grumant nel 1962 e Pyramiden nel 1998, mentre la compagnia di Kings Bay chiuse le miniere a Ny-Ålesund dopo il caso Kings Bay. Negli anni novanta e 2000 vi fu una notevole riduzione della popolazione russa e la creazione di sedi scientifiche a Ny-Ålesund e Longyearbyen. Il turismo è anche incrementato sino a divenire il principale componente dell'economia di Longyearbyen.