Presidenze e province dell'India britannica
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Le Province dell'India, ancor prima Presidenze dell'India britannica e prima ancora, Città presidenziali, erano le divisioni amministrative del governo britannico in India. Collettivamente erano chiamate British India. In una forma o nell'altra, esistettero dal 1612 al 1947, e vengono convenzionalmente suddivise in tre periodi storici:
- Dal 1612 al 1757 la Compagnia britannica delle Indie orientali mise in piedi numerosi fondachi in diversi luoghi, in particolare nell'India costiera, col consenso degli imperatori moghul o di regnanti locali. I principali loro rivali erano in quest'epoca gli avamposti commerciali di Portogallo, Danimarca, Paesi Bassi e Francia. Dalla metà del XVIII secolo iniziarono a comparire tre Città presidenziali: Madras, Bombay e Calcutta.
- Dal 1757 al 1858, cioè durante il periodo del governo diretto della compagnia britannica delle Indie orientali sull'India, la compagnia stessa iniziò gradualmente ad acquisire sovranità su gran parte del subcontinente indiano, organizzandosi in quelle che vennero chiamate "Presidenze". Ad ogni modo nella politica locale si iniziò ad inserire anche la Corona inglese, facendo quindi perdere molti dei privilegi mercantili acquisiti dalla Compagnia.
- A seguito dei Moti indiani del 1857 i restanti poteri della compagnia vennero trasferiti alla Corona inglese. Nel nuovo British Raj (1858–1947), la sovranità si estese in alcune nuove regioni, come l'Alto Burma. Incrementando di estensione e di numero, ad ogni modo, le presidenze vennero spezzettate in "Province".[1]