Pirateria nel Mar Baltico
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La pirateria nel Mar Baltico fu attestata sin dai primordi dell'Epoca vichinga (790–1066) e proseguì sino a tutto il XV secolo.
In ragione della sua natura di Mare clausum, stretto tra lo Jutland a ovest, l'Europa continentale a sud e la Fennoscandia a nord ed est, e dell'importante attività commerciale (fond. ambra, schiavi, pellicce) che lo interessò sin dall'Età classica, il Baltico fu particolarmente suscettibile agli atti di pirateria. I dati relativi al fenomeno sono però scarsi sino alla c.d. Età del ferro germanica, quando l'Europa settentrionale, sino ad allora poco o nulla citata nella storiografia romana, balzò rapidamente agli onori della cronaca. Durante l'Alto Medioevo, abbondano invece le fonti che descrivono il Baltico come una frontiera selvaggia dell'Europa cristiana, ove popolazioni barbare e pagane (Norreni, Slavi, Balti e Finni) alternavano fiorenti commerci a sanguinosi atti di pirateria. La pirateria nel Mar Baltico, come la pirateria nel Mar Mediterraneo, fu infatti sempre pratica diffusa e condivisa tra le varie popolazioni che si affacciavano su quei lidi: non solo i celebri vichinghi ma anche i pirati slavi, balti o finni.
La scomparsa dei pirati dal Mar Baltico e, più in generale, l'evoluzione dei rapporti tra Danesi, Svedesi, Slavi, Balti, Finni ed i Tedeschi del Sacro Romano Impero verso moderne e stabili relazioni diplomatiche furono conseguenze dell'evoluzione socio-economica che interessò la macroregione a partire dal XII secolo: da una parte lo slancio tedesco alla conquista delle terre slave (v.si Ostsiedlung) e dall'altra la cristianizzazione violenta degli slavi e dei balti per tramite delle c.d. "Crociate del nord", poi culminate nella creazione dello Stato monastico dei Cavalieri Teutonici.
L'ultimo grande exploit piratesco nel Baltico si verificò al volgere del XIV secolo, quando la celebre confederazione pirata dei Vitalienbrüder profittò della contesa dinastica tra Alberto di Meclemburgo (r. 1364–1389), re di Svezia, e Margherita I di Danimarca al punto da mettere in seria crisi i proventi della potente Lega anseatica. La chiusura della contesa con la creazione per opera di Margherita della c.d. "Unione di Kalmar" e la contestuale eliminazione fisica dei Vitalienbrüder per mano dei Cavalieri teutonici debellò in modo significativo la pirateria dalle acque del Baltico.