Patrimoni dell'umanità della Siria
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I patrimoni dell'umanità della Siria sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Siria, che è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 13 agosto 1975[1].
Al 2020 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono sei, mentre dodici sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito iscritto nella lista è stato nel 1979 l'antica città di Damasco, durante la terza sessione del comitato del patrimonio mondiale. L'anno successivo, nella quarta sessione, l'antica città di Bosra e il sito archeologico di Palmira sono divenuti il secondo e il terzo sito siriano riconosciuti dall'UNESCO. Il quarto patrimonio è stata l'antica città di Aleppo, aggiunta nel 1986. Nel 2006 la trentesima sessione ha inserito nella lista congiuntamente il Krak dei Cavalieri e Qalʿat Salah al-Din. Infine, il sito di più recente riconoscimento, comprendente più componenti, è l'insieme degli Antichi villaggi della Siria settentrionale, incluso nella lista nel 2011 dalla trentacinquesima sessione del comitato. Tutti i siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione. Tutti i sei siti sono stati iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo dalla XXXVII sessione del Comitato per il patrimonio dell'umanità, il 20 giugno 2013, a causa del perdurare della Guerra civile siriana[2].