Perdono di Gesualdo
dipinto di Giovanni Balducci / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Perdono di Gesualdo, conosciuta anche come Pala del Perdono, è un olio su tavola del pittore fiorentino Giovanni Balducci, realizzato nel 1609 su commissione di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, musicista e noto compositore di raffinati madrigali. Conservato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Gesualdo (in provincia di Avellino), l'opera fu oggetto di importanti restauri alla fine del XX secolo in seguito al terremoto dell'Irpinia del 1980, responsabile della distruzione di gran parte degli edifici.
Il Perdono di Gesualdo | |
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Autore | Giovanni Balducci |
Data | 1609 |
Tecnica | olio su tavola |
Dimensioni | 481×310 cm |
Ubicazione | chiesa di Santa Maria delle Grazie, Gesualdo |
Testimonianza quasi unica nel campo della pittura religiosa della devozione del principe compositore (un'altra tela che lo raffigura è conservata nella Chiesa Madre di San Nicola, sempre a Gesualdo), la Pala del Perdono è stata oggetto di vari scritti e analisi storiografiche dal secolo scorso: numerose interpretazioni, spesso legate alla "leggenda nera" del musicista assassino di sua moglie adultera Maria d'Avalos e del suo amante Fabrizio II Carafa, hanno conferito un alone di mistero intorno all'opera.
Gli storici dell'arte e i musicologi concordano, all'inizio del XXI secolo, su alcune ambiguità del Perdono, le quali riflettono l'affascinante personalità del suo patrocinante. Si ritiene che in tale opera sia presente l'unico ritratto autentico del nobile campano.[1][2]