Storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)
movimento sociale statunitense (1865-1896) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il movimento per i diritti civili degli afroamericani è il movimento successivo alla guerra di secessione americana i cui obiettivi erano l'eliminazione della discriminazione razziale, il miglioramento delle opportunità di istruzione e di occupazione, e l'instaurazione e la tutela del diritto di voto e dei diritti civici in genere per gli ex schiavi e i loro discendenti. Questo periodo copre il lasso di tempo intercorrente tra il 1865 e il 1896, che vide uno straordinario cambiamento nella sorte della comunità nera a seguito dell'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d'America.
L'anno 1865 registrò due avvenimenti assai importanti nella storia afroamericana; la ratifica del XIII emendamento della Costituzione, che eliminò definitivamente lo schiavismo, e l'arrivo delle truppe dell'Unione in Texas per far rispettare il proclama di emancipazione. Per i liberti sembrò così iniziare una nuova esistenza, con il paese che si riprendeva dalle devastazioni della guerra civile dando l'avvio all'era della Ricostruzione.
Immediatamente dopo la fine del conflitto, il governo federale avviò un vasto programma di ricostruzione degli ex Stati Confederati d'America. Furono adottati anche vari progetti di aiuto per gli ex schiavi, nel tentativo d'integrarli come cittadini a tutti gli effetti nel corpo sociale della nazione. Durante e dopo questo periodo i neri fecero notevoli progressi nell'ambito del potere politico e molti di loro furono in grado di passare da uno stato di assoluta povertà alla proprietà di terreni. Allo stesso tempo però, il forte risentimento della stragrande maggioranza dei bianchi americani del profondo Sud nei confronti di questi progressi condusse ad una situazione di violenza diffusa senza precedenti, guidata dalle sezioni locali del Ku Klux Klan e, più tardi, nel corso degli anni 1870, da gruppi organizzati paramilitari come le "Red Shirts" (Camicie rosse) e la "White League" (Lega bianca).
Nel 1896 la Corte suprema degli Stati Uniti stabilì, nella sentenza del caso Plessy contro Ferguson, un punto di riferimento confermando la segregazione razziale con la formula "separati ma uguali", dandole in tal modo valore costituzionale. Questa sentenza rappresentò una sconfitta pesante per il primo movimento per i diritti civili degli afroamericani; lo status giuridico, sociale e politico della popolazione nera toccò in quegli anni il suo nadir. Dal 1890 al 1908, a partire dal Mississippi, praticamente tutti gli Stati Uniti meridionali approvarono nuove Costituzioni e nuove leggi che tolsero diritti politici alla maggior parte dei neri, escludendoli quasi interamente dal sistema politico; la situazione per molti versi rimase inalterata fino agli inoltrati anni sessanta del XX secolo.
Gran parte del primo movimento riformista durante l'evolvere di questi decenni fu guidato dai Repubblicani radicali, una fazione del Partito Repubblicano. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, mentre erano in corso le politiche segregazioniste dei singoli Stati per emarginare totalmente i neri dalla politica nazionale, il cosiddetto "movimento bianco-giglio" operò per indebolire l'autorevolezza dei neri che erano rimasti nel Partito Repubblicano.
I principali capi del movimento per i diritti civili in questo periodo furono Frederick Douglass (1818-1895) e Booker T. Washington (1856-1915).