Memoria (liturgia)
Grado di celebrazione liturgica nel rito romano riformato dopo il Concilio Vaticano II / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Una memoria è il termine che del Rito romano si usa per indicare quelle celebrazioni del santorale che hanno importanza liturgica minore che le feste e le solennità. Essa può essere obbligatoria, se da celebrare ogni anno a meno di essere impedita da una domenica o da una celebrazione di rango superiore, o facoltativa (ad libitum), se è lasciata ai celebranti la decisione se officiarla o meno.
Hanno il grado di memoria la maggior parte delle celebrazioni dei santi. La memoria non prevede né il canto del Gloria né del Credo, che sono esclusive delle feste e delle solennità la prima, la seconda delle solennità.
Le memorie si celebrano solo se non cade quello stesso giorno una celebrazione di importanza maggiore: all'uopo il Messale e i libri della Liturgia delle ore riportano all'inizio una tabella in cui si determina l'importanza relativa delle varie celebrazioni dell'anno liturgico, e la loro reciproca precedenza.
In particolare le memorie che cadono in Quaresima sono celebrate in tono ancora minore, per evitare di togliere forza alla stessa Quaresima, e sono dette commemorazioni: in tal caso si fa menzione del santo esclusivamente nella colletta.