Il massacro di Sétif e Guelma è stata una violenta repressione attuata dalle forze armate francesi e dai coloni europei in seguito ai moti indipendentisti, nazionalisti e anticolonialisti scoppiati in alcune località del dipartimento di Costantina, nell'Algeria francese l'8 maggio 1945.
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In risposta alla repressione effettuata polizia francese sui manifestanti durante una manifestazione nazionalista, scoppiarono una serie di disordini a Sétif che furono seguiti poi da una serie di attacchi ai coloni francesi nelle campagne circostanti che provocarono complessivamente 102 morti. Le autorità coloniali francesi e i coloni europei scatenarono così un'ondata di massacri che costò la vita a 6.000-30.000 musulmani nella regione. Sia lo scoppio che la natura indiscriminata della sua rappresaglia segnarono un punto di non ritorno nelle relazioni franco-algerine, dando il via al percorso che avrebbe portato allo scoppio della guerra d'Algeria del 1954-1962.