Françafrique
sfera d'influenza della Francia sulle sue ex-colonie africane / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'espressione francese «Françafrique», e l'equivalente italiana «Franciafrica»,[1] è utilizzata, in senso generalmente spregiativo, per designare la relazione speciale, spesso qualificata come neocoloniale, stabilita tra la Francia e le sue antiche colonie in Africa subsahariana. Questa relazione speciale fu creata e organizzata su richiesta del generale de Gaulle da Jacques Foccart, segretario generale della Francia per gli affari africani e malgasci dal 1960 al 1974, e si caratterizza per il ruolo delle reti extradiplomatiche (servizi segreti, imprese, ecc.) e l'ingerenza diretta delle autorità francesi nella politica interna delle antiche colonie.
Il termine Françafrique, che si è imposto per via del suo regolare utilizzo da parte dei media (in particolare Le Monde, Libération o L'Express), è utilizzato più generalmente per denunciare la politica estera della Francia nei confronti non solamente delle vecchie colonie africane, ma anche degli altri paesi francofoni africani (come il Burundi, il Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo); politica estera costituita da interventi militari (in Costa d'Avorio, Mali e Repubblica Centrafricana), dal presunto sostegno agli Hutu (responsabili del genocidio del Ruanda nel 1994) e dal ruolo svolto nell'affare Elf.[2]