Doña Paz
traghetto passeggeri naufragato dopo essere entrato in collisione con la petroliera Vector nel 1987 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il Doña Paz è stato un traghetto passeggeri di costruzione giapponese e registrato nelle Filippine che naufragò, dopo essere entrato in collisione con la petroliera Vector, il 20 dicembre 1987.
Doña Paz | |
---|---|
Il Doña Paz ormeggiato al porto di Tacloban nel 1984 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Traghetto passeggeri |
Proprietà | RKK Line (1963–ottobre 1975) Sulpicio Lines (ottobre 1975–20 dicembre 1987) |
Porto di registrazione | Kagoshima (1963-1975) Manila (1975-1987) |
Identificazione | IMO: 5415822 |
Rotta | Tacloban - Catbalogan - Manila |
Costruttori | Onomichi Dockyard |
Cantiere | Onomichi, Giappone |
Costruzione n. | 118 |
Varo | 25 aprile 1963 |
Entrata in servizio | 1963 |
Nomi precedenti | Himeyuri Maru (1963–ottobre 1975) Don Sulpicio (ottobre 1975–1981) |
Destino finale | Incendiato e naufragato dopo una collisione con la petroliera Vector il 20 dicembre 1987, 4.385 persone morirono e solo 26 sopravvissero, rendendo il naufragio il peggior incidente marittimo in tempo di pace |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 1.145 tsl |
Portata lorda | 1.212 tpl |
Lunghezza | 93,1 m |
Larghezza | 13,64 m |
Velocità | 18 nodi (33,34 km/h) |
Equipaggio | 66 membri |
Passeggeri | 1.518 |
voci di navi passeggeri presenti su Wikipedia |
Costruita da Onomichi Zosen di Hiroshima, in Giappone, la nave fu varata il 25 aprile 1963 con il nome di Himeyuri Maru, con una capacità di 608 passeggeri. Nell'ottobre 1975, la Himeyuri Maru fu acquistata dalla Sulpicio Lines e ribattezzata Don Sulpicio. Dopo un incendio a bordo nel giugno 1979, la nave fu ristrutturata e ribattezzata Doña Paz.
Viaggiando dall'isola di Leyte alla capitale delle Filippine, Manila, la nave era gravemente sovraffollata, con almeno 2.000 passeggeri non registrati sull'elenco della lista dei passeggeri. Fu anche affermato che la nave non avesse una radio e che i giubbotti di salvataggio fossero chiusi sotto chiave. Tuttavia, la responsabilità ufficiale della tragedia fu attribuita alla petroliera Vector, che si scontrò con il Doña Paz, risultando non idonea alla navigazione e operante senza licenza, vedetta o comandante qualificato. Con un bilancio stimato di 4.385 vittime e solo 26 sopravvissuti, rimane il più mortale disastro marittimo in tempo di pace della storia.[1][2]