Carlo I d'Angiò
re di Sicilia, conte di Provenza e Forcalquier, conte d'Angiò e del Maine e principe d'Acaia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Carlo I d'Angiò?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Carlo I d'Angiò (Parigi, 21 marzo 1226 – Foggia, 7 gennaio 1285), figlio del re di Francia, Luigi VIII il Leone e di Bianca di Castiglia, fu re di Sicilia dal 1266 fino alla sua cacciata dall'isola nel 1282 in seguito ai Vespri Siciliani. Continuò a regnare sui territori peninsulari del Regno, con capitale Napoli, con il titolo di re di Napoli, fino alla sua morte, avvenuta nel 1285. Per il matrimonio con Beatrice di Provenza, figlia del conte di Provenza e di Forcalquier Raimondo Berengario IV, Carlo ereditò i titoli del padre di lei e fu conte di Provenza e di Forcalquier dal 1246. Nel 1247, suo fratello Luigi IX il Santo, re di Francia, lo fece conte d'Angiò e del Maine, andando così a fondare un nuovo ramo cadetto dei Capetingi, gli Angioini. Conquistò e si autoproclamò re d'Albania nel 1272, comprò da Maria d'Antiochia, figlia di Boemondo VI d'Antiochia, il titolo di Re di Gerusalemme nel 1277, e per il testamento con Guglielmo II di Villehardouin, alla sua morte nel 1278, ereditò il Principato d'Acaia e fu da allora anche principe d'Acaia.
Carlo I d'Angiò | |
---|---|
Statua del re Carlo I scolpita da Tommaso Solari, Palazzo Reale (Napoli) | |
Re di Sicilia[N 1] | |
In carica | 6 gennaio 1266 – 7 gennaio 1285 |
Incoronazione | 6 gennaio 1266, Basilica di San Giovanni in Laterano |
Investitura | 28 giugno 1265 |
Predecessore | Manfredi di Hohenstaufen |
Successore | • Pietro I con Costanza II (isola di Sicilia) • Carlo II (territori peninsulari) |
Conte di Provenza e Forcalquier (jure uxoris) | |
In carica | 31 gennaio 1246 – 7 gennaio 1285 (con la moglie Beatrice di Provenza fino al 1267) |
Predecessore | Beatrice |
Successore | Carlo II |
Altri titoli | Conte d'Angiò Conte del Maine Principe di Taranto Re d'Albania Re titolare di Gerusalemme Principe d'Acaia Conte di Matera |
Nascita | Parigi, 21 marzo 1226 |
Morte | Foggia, 7 gennaio 1285 (58 anni) |
Luogo di sepoltura | Duomo di Napoli[1] |
Dinastia | Angioini |
Padre | Luigi VIII di Francia |
Madre | Bianca di Castiglia |
Consorte | Beatrice di Provenza Margherita di Borgogna |
Figli | Luigi Bianca Beatrice Carlo Filippo Roberto Elisabetta Margherita |
Destinato alla carriera ecclesiastica fino all'inizio degli anni Quaranta, nel 1248 Carlo accompagnò Luigi durante la settima crociata in Egitto. Poco dopo il suo ritorno in Provenza nel 1250, Carlo costrinse tre ricche città autonome - Marsiglia, Arles e Avignone - a riconoscere la sua sovranità, obbligò i nobili e le città provenzali ribelli alla sottomissione e ampliò la sua sovranità su una dozzina di città e signorie nel regno di Arles. Carlo sostenne Margherita II, contessa delle Fiandre e dell'Hainaut contro suo figlio maggiore, Giovanni, in cambio dell'Hainaut nel 1253. Due anni dopo Luigi IX lo persuase a rinunciare alla contea e lo compensò ordinando a Margherita di pagargli 160000 marchi. Nel 1263, dopo anni di trattative, accettò l'offerta della Santa Sede di impadronirsi del Regno di Sicilia degli Hohenstaufen, che comprendeva, oltre all'isola di Sicilia, l'Italia meridionale. Papa Urbano IV proclamò una crociata contro Manfredi di Sicilia e aiutò Carlo a raccogliere fondi per la campagna militare.
Il 5 gennaio 1266, Carlo, nominato governatore[1] e senatore di Roma a vita, fu incoronato re di Sicilia a Roma, il 26 febbraio annientò l'esercito di Manfredi nella battaglia di Benevento e nel 1268 sconfisse il giovane nipote di Manfredi, Corradino, nella battaglia di Tagliacozzo. Nel 1270 prese parte all'ottava crociata organizzata da Luigi IX e costrinse il califfo hafside di Tunisi a rendergli un tributo annuale. Le vittorie di Carlo assicurarono la sua leadership incontrastata tra i guelfi italiani e le sue conquiste in Italia e nel mediterraneo lo resero il fondatore di un grande, ma effimero, impero mediterraneo.[2] Inoltre, la sua influenza sulle elezioni papali e la sua forte presenza militare in Italia spinsero i papi ad incanalare le sue ambizioni verso altri territori e lo aiutarono ad acquisire rivendicazioni sull'Acaia, Gerusalemme e sull'Arles attraverso trattati. Nel 1281 papa Martino IV autorizzò Carlo a lanciare una crociata contro l'Impero Bizantino, che radunò la sua flotta a Messina per iniziare la crociata, ma lo scoppio della guerra del vespro, il 30 marzo 1282, pose fine al dominio di Carlo sull'isola di Sicilia e alle sue ambizioni sull'Impero Bizantino. Carlo seppe difendere i suoi territori peninsulari (il Regno di Napoli) con l'appoggio della Francia e della Santa Sede, ma morì mentre si stava organizzando per un'invasione della Sicilia.